Il ristorante vegano Mezzaluna nasce come evoluzione ed ampliamento dell’originaria rivendita di prodotti biologici con gastronomia macrobiotica fondata a Torino dall’attuale titolare e chef Daniela Zaccuri nel dicembre del 1994.

Il nome vuole ricordare le antiche terre fertili della Mesopotamia.

Daniela aveva conosciuto la macrobiotica, una filosofia alimentare che si basa su cereali integrali, legumi, verdure e alghe, mentre con il compagno e attuale marito Claudio Viano era alla ricerca di un modello alimentare che garantisse una nutrizione equilibrata escludendo anche i latticini, un sottoprodotto dell’industria della carne. Ben presto rimaneva affascinata dagli altri aspetti di questa filosofia, che ricerca l’equilibrio della persona con l’ambiente in cui vive, incoraggiando quindi a cibarsi di prodotti locali e biologici.

Entusiasti di questo ritorno alla natura, durante una vacanza i due scoprono il Circolo Vegetariano di Calcata, un affascinante borgo medioevale in provincia di Viterbo immerso nel verde, dove entrano presto in sintonia con il gestore passando l’estate a cucinare per gli ospiti prodotti naturali ed erbe selvatiche raccolte nel bosco circostante, e organizzano grigliate all’aperto con tofu e seitan dalla vicina Roma.

Qui nasce il loro desiderio di dedicare la vita a questa dimensione e questo sentire.

I soldi non sono tanti e la coppia deve accontentarsi di cominciare con la piccola bottega di prodotti biologici, condotta da Daniela mentre Claudio prosegue il suo esistente impiego nell’industria dell’auto.

Calcata-circolo

Le preparazioni salate e dolci di cucina vegetale e biologica della piccola bottega, che i clienti consumano tra gli scaffali, conoscono un immediato successo e il locale con il nuovo secolo triplica di dimensioni e abbandona la natura di rivendita per dedicarsi completamente alla ristorazione.
Nell’estate del 2018 viene infine rivisto completamente sotto il profilo tecnico ed estetico, acquisendo l’aspetto che ha oggi.

Claudio si decide a fare il passo e unirsi alla moglie nella gestione di Mezzaluna nel 2010, portando con sé l’esperienza di management, gestione dei gruppi di lavoro e comunicazione maturata nell’industria, incoraggiato dalla convinzione che se il talento della moglie fosse sostenuto da queste professionalità si sarebbero aperte nuove prospettive. Questo si dimostra in effetti determinante nell’evoluzione del locale e la sua definitiva affermazione avvenuta negli anni successivi, accompagnata dall’implementazione di una efficace presenza web e una migliorata capacità del team nel trasmettere al cliente il valore della sua proposta anche attraverso uno studio appropriato degli interni e delle grafiche. Spesso il piccolo imprenditore della ristorazione trascura il fatto che un corso di management e comunicazione è altrettanto importante di un corso di cucina:

è inutile investire in ingredienti pregiati e lavoro qualificato, se il cliente non viene messo in condizione di accorgersi di quello che viene fatto o le carenze tecniche e organizzative rovinano l’esperienza gustativa con gli inconvenienti o le lunghe attese al tavolo.

La visione di Daniela è stata fin dall’inizio la creazione di una nuova tradizione gastronomica, tutta italiana ma che fosse basata su ingredienti vegetali e biologici, nel rispetto degli animali e a minimo impatto sul pianeta, e che garantisse la salute della persona cercando l’equilibrio del suo corpo con l’ambiente circostante. Una nuova tradizione sembra un ossimoro ma è proprio quello che è nato dalla creatività di Daniela nel corso degli anni: una nuova cucina per tutti.

Una cucina che non si limita ad appagare il gusto e l’occhio nell’immediato, ma dà una soddisfazione più profonda e duratura grazie all’attenzione nel combinare gli ingredienti per ottenere un piatto dalle corrette caratteristiche nutrizionali.

Un’attenzione che Daniela e Claudio hanno perfezionato negli anni grazie all’esperienza prima di tutto su loro stessi e la loro famiglia e poi a quella delle migliaia di persone con le quali sono venuti in contatto con il loro lavoro.

Perché da Mezzaluna, oggi come all’inizio, si va anche per chiacchierare, scambiarsi esperienze, visioni sulla vita e l’attualità e… perché no, dare sfogo alle proprie insoddisfazioni!

La clientela è composta di persone dalla più disparata estrazione sociale: dalla coppia per la cena a due al brillante dirigente in pausa pranzo, dall’artista all’impiegato, dall’idraulico al politico alla comitiva per la festa di laurea, tutti semplicemente accomunati dalla passione per il cibo buono e sano.

Il piano di lavoro di Daniela è sempre dov’era all’inizio, dietro il bancone, mentre la cucina e la sala si sono ampliate attorno ad esso, creando il caratteristico locale di oggi, con la cucina a vista al centro della sala. I clienti della prima ora possono ancora riconoscere la disposizione dell’originaria bottega e avvertire lo stesso spirito, mentre quelli nuovi non immaginano la storia che ha portato al particolare aspetto del locale.

Le preparazioni che qui si gustano vanno dall’antipasto piemontese e l’insalata russa in versione vegetale, la sorprendente bagna caoda di alghe, gli sformati di quinoa e di miglio, la pasta ripiena e i primi piatti della tradizione come gli agnolotti del plin ripieni di gustoso formaggio di anacardi, la pasta carbonara con il tofu affumicato, affiancati da quelli che arrivano da oriente come il riso e i noodles saltati con le spezie, e ancora le polpette e le scaloppine di seitan, il tempeh insaporito accomodato sullo svizzero roesti di patate e le più semplici frittate di farina di ceci, le insalate arricchite dalle alghe e dai condimenti giapponesi.

Tutto prodotto da ingredienti freschi raccolti dal campo pochi giorni o addirittura poche ore prima dell’arrivo del cliente.

Mezzaluna è nota anche per i suoi dolci: crostate dolcificate con malto di cereali, farcite con confettura o frutta fresca di stagione, la vegan sacher, deliziose tofucake, mousse e raw cake. Insomma, si capisce che con Daniela la macrobiotica si è fusa con la tradizione del Piemonte e dei territori vicini, con influenze che arrivano dai ristoranti indiani e cinesi, gli unici posti dove si poteva mangiare vegetariano a Torino agli inizi degli anni ‘90, quando la chef muoveva i primi passi in questo tipo di alimentazione.

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Avete visto che la scena vegana italiana ha una lunga storia tutta da raccontare e grandi piatti tutti da gustare, tuffatevici anche voi!