I mille castelli del Piemonte raccontano la storia del nostro territorio
Quando si pensa ai castelli del Piemonte vengono immediatamente in mente le sfarzose Residenze Sabaude, ricche di ogni meraviglia artistica e circondate da splendidi giardini, come la meravigliosa Reggia di Venaria o il fantastico Castello Ducale di Agliè.
In realtà, basta guardarsi intorno con un po’ di spirito d’osservazione per accorgersi che sulla cima di quasi tutte le colline e nei punti più strategici e panoramici spuntano rovine antiche e manieri imponenti, castelli fortificati e torri, che stanno lì da centinaia di anni a osservare la storia che è passata tra le loro mura e a testimoniare i cambiamenti del territorio e della vita delle persone.
Alcuni sostengono che queste antiche dimore siano all’incirca un migliaio su tutto il territorio regionale, ma a ben guardare se ne possono contare sicuramente molte di più, se si includono anche quelle che da tempo non godono di ottima salute e sono ormai ridotte a rovine per il lungo abbandono, l’incuria e l’azione del tempo.
Per fortuna, altri castelli hanno resistito alle insidie del tempo, grazie a generazioni di proprietari che li hanno curati e rinnovati, o hanno subito imponenti lavori di restauro per tornare a nuova vita e diventare interessanti mete turistiche o prestigiosi luoghi per cerimonie ed eventi.
In questi luoghi dal fascino romantico e dalla storia antichissima, è facile iniziare a correre con la fantasia, immaginando prodi cavalieri a cavallo e dame vestite di velluti e broccati, draghi e creature mitologiche, ma anche piccoli e grandi avvenimenti che hanno caratterizzato la storia del nostro territorio, di cui ormai si è quasi persa la memoria, tra assedi e matrimoni, duelli e battaglie, e leggende di masche, streghe e fantasmi, che ancora oggi sembrano aleggiare indisturbati tra le antiche mura.
In questo articolo, troverete alcuni dei castelli del Piemonte, non tutti visitabili durante l’anno, ma sicuramente interessanti per scoprire una parte ancora poco conosciuta del nostro territorio.
Il Castello di Masino si specchia nell’Anfiteatro Morenico di Ivrea
Dalla terrazza panoramica del Castello di Masino e dal suo immenso giardino, si gode di un’incredibile vista panoramica che copre l’intero Anfiteatro Morenico della Serra di Ivrea fino ad arrivare all’imbocco della Valle d’Aosta. Per la sua posizione strategica è ben visibile da quasi tutto l’eporediese e nelle belle giornate si può chiaramente scorgere la collina di Torino e il profilo della Basilica di Superga.
Della sua originaria struttura medievale, risalente al XI secolo, rimangono tracce ben visibili nelle sue fondamenta, mentre oggi si presenta come una splendida residenza nobiliare, ricchissima di stucchi, affreschi e mobili d’epoca, circondata da un enorme parco dove crescono rigogliosi fiori, alberi e piante di tantissime specie autoctone, esotiche e ornamentali.
Sin dalla sua prima costruzione e fino al 1988, quando venne ceduto al FAI dall’ultimo erede, il Castello di Masino è sempre stato di proprietà della famiglia Valperga, che lo ha preservato sempre in buone condizioni nel corso del tempo.
Il Castello di Masino è aperto al pubblico da marzo a metà dicembre con visite libere e guidate, laboratori ed eventi speciali privati o aperti al pubblico, come Le Giornate di Primavera FAI o I tre giorni per il giardino, durante i quali vengono accolti migliaia di visitatori ed espositori da ogni parte d’Italia per proporre varietà botaniche spesso rare e originali. Nel periodo invernale sono previste aperture straordinarie, riservate a gruppi o in esclusiva per famiglie, coppie o singoli visitatori.
Il Castello Malgrà a Rivarolo Canavese tra misteri, fantasmi ed epiche battaglie
Le vicende che si sono succedute tra le mura del Castello Malgrà sono sicuramente tra le più avvincenti e misteriose della storia del Piemonte. Venne costruito nel XiV secolo dai Conti di San Martino, una potente e nobile famiglia, in netto contrasto con i Valperga che si erano insediati nella zona sin dai tempi più antichi e avevano costruito una casa-forte sulle colline circostanti, imponendo il proprio potere con la violenza.
Molto probabilmente, il Castello Malgrà venne edificato allo scopo di limitare le mire espansionistiche dei Valperga e per lungo tempo fu teatro di sanguinosi assalti e battaglie molto cruente, tra razzie, aggressioni e omicidi.
Solo nel Settecento, il maniero poté finalmente godere di un periodo di pace e prosperità e nell’Ottocento venne trasformato in residenza privata, grazie agli interventi del famoso architetto D’Andrade, che lo rese più confortevole, pur mantenendo inalterate le antiche strutture.
A partire dal 1982, il Castello Malgrà è di proprietà del Comune di Rivarolo Canavese e, data la sua storia particolarmente travagliata, nel corso del tempo sono nate numerose storie e leggende misteriose. Pare infatti che, ancora oggi, tra le sue mura si aggiri il fantasma della moglie di Robino del Pino, il quale la uccise squarciandole la gola con un colpo di spada, quando si innamorò di una giovane fanciulla che viveva nelle vicinanze del castello.
Le visite al Castello sono attualmente coordinate dai volontari dall’Associazione “Amici del Castello Malgrà”, a cui è stata affidata la gestione del castello e delle sue proprietà.
Il Castello di Pralormo, un trionfo di tulipani e splendide architetture
Il Castello di Pralormo è una splendida dimora antica, tuttora abitata e di proprietà della famiglia Beraudo, che lo fece costruire in epoca medioevale per scopi strategici e difensivi. Il suo aspetto attuale è frutto di un rifacimento del XIX secolo, quando da struttura militare venne trasformato in una dimora abitativa stabile e molto più confortevole.
Il romantico parco all’inglese venne realizzato nella seconda metà dell’Ottocento su progetto del famoso paesaggista Xavier Kurten, che in quel periodo si occupò del rifacimento di numerose aree verdi in molte parti del Piemonte. Grazie al profondo interesse per la botanica degli attuali proprietari, dagli anni Novanta il Castello di Pralormo è sede di importanti esposizioni, tra cui Messer Tulipano, che ogni anno accoglie migliaia di visitatori da tutta Italia e dall’estero.
Durante i periodi di apertura al pubblico, i visitatori possono accedere anche alle sale interne del castello, grazie a visite guidate su prenotazione, durante le quali si viene trasportati in un viaggio affascinante e fiabesco, tra dipinti, sculture e curiosità davvero interessanti.
Il Castello Sannazzaro di Giarole tra antichi misteri e personaggi leggendari
Il Castello Sannazzaro è un’antica dimora signorile, tuttora abitata dai discendenti della nobile famiglia che lo edificò circa mille anni fa. Inizialmente, la sua funzione era prettamente difensiva, ma nel tempo si è trasformato in una splendida residenza di campagna, pur mantenendo intatte le antiche torri ad angolo e tracce del suo antico ponte levatoio.
Durante la sua lunga storia, il Castello Sannazzaro ha ospitato personaggi illustri, numerosi artisti e protagonisti della scena politica, tra cui il Re Vittorio Emanuele II e Napoleone III, che vi soggiornarono per un breve periodo nel maggio del 1859.
Il grande complesso architettonico è circondato da un immenso parco all’inglese con numerosi alberi d’alto fusto, anche esotici, e diversi alberi da frutta. L’interno del castello è arricchito da bellissimi affreschi, a cui lavorò anche il pittore Grosso, che morì cadendo durante la realizzazione del soffitto della sala da ballo e il cui fantasma sembra ancora aggirarsi tra le mura del castello. Non mancano neanche misteriosi passaggi segreti e sotterranei, dove un tempo veniva conservato l’ottimo vino prodotto nelle proprietà del castello.
Oggi, le visite guidate permettono di esplorare le stanze del castello e il giardino con un vero percorso nella storia, partendo dall’antica chiesa trecentesca di San Giacomo fino ad arrivare al prezioso salottino cinese, situato nella torre nord, per poi scendere in giardino ad ammirare gli alberi monumentali e le vecchie cantine.
Il Castello del Roccolo di Busca, un elegante esempio di architettura neo-medievale
Nell’Ottocento, la passione per l’architettura medievale era molto diffusa tra la nobiltà piemontese e il Castello del Roccolo di Busca ne è un chiaro testimone. Sebbene all’apparenza sembri molto più antico, il castello venne edificato nella prima metà del XIX secolo per volere del Marchese Roberto Taparelli d’Azeglio e di sua moglie Costanza Alfieri di Sostegno, nota scrittrice e sostenitrice di diversi patrioti tra cui Silvio Pellico.
Il romantico Castello del Roccolo è riccamente decorato sia all’interno sia all’esterno con preziosi disegni a tema floreale, rosoni, archi e diverse vedute a trompe l’oeil, che rendono l’atmosfera particolarmente romantica. In alcune sale si possono ammirare ancora gli arredi originali in stile medievale, realizzati dall’ebanista Gabriele Capello e nella cappella in giardino vengono tuttora conservati alcuni antichi stalli provenienti dalla chiesa matronale di Revello.
Il grande parco in stile romantico offre incantevoli vedute panoramiche ed è punteggiato di grotte, nicchie, statue e laghetti, che lo rendono estremamente piacevole da visitare.
Il Castello del Roccolo è generalmente aperto alle visite da maggio ad ottobre e durante l’anno si tengono interessanti eventi, manifestazioni e rappresentazioni storiche.
I Castelli di Lagnasco, antichissimi testimoni della storia piemontese
I Castelli di Lagnasco sono un antichissimo complesso monumentale dell’XI secolo, costituito da tre edifici distinti. Si trovano nel cuneese e inizialmente vennero costruiti dai Conti Busca a difesa del proprio territorio.
Successivamente, i Castelli vennero più volte ampliati e rimaneggiati dalle diverse nobili famiglie che si sono succedute nel tempo, finché nel 1998 sono stati acquisiti dal comune di Lagnasco e destinati ad ospitare un museo pubblico permanente, dopo aver subito un lungo e poderoso restauro.
Attualmente, i Castelli sono visitabili solo in parte, ma lasciano comunque stupiti per la loro bellezza e le opere in essi custodite con i soffitti lignei riccamente decorati, gli stemmi, gli affreschi e anche una galleria di opere d’arte contemporanea curata da Paolo Bovo e Sergio Anelli.
Il Castello di Vintebbio, una spettacolare veduta sull’antico passato del Piemonte
Nonostante rimangano solo alcune rovine del Castello di Vintebbio, è facile immaginare quale fosse la sua mole, quando dominava poderoso e imponente la riva destra del Sesia, a difesa del territorio tra Gattinara e Roccapietra.
Una costruzione davvero gigantesca, che venne completamente distrutta dalla popolazione valsesiana durante le rivolte del 1559, ma di cui ancora oggi si può intuire la magnificenza e la grandiosità, grazie alle mura perimetrali e alla torre d’avancorpo, sopravvissute alla furia degli eventi e al passare del tempo.
Per il suo fascino decadente e l’atmosfera romantica, il Castello di Vintebbio è stato spesso utilizzato per riprese cinematografiche, rappresentazioni teatrali e documentari sul periodo medievale e le sue antiche leggende.
Il Castello di Vintebbio si può visitare liberamente e gratuitamente in ogni momento dell’anno, senza alcuna limitazione, ma mantenendo il dovuto rispetto per un luogo storico di straordinaria bellezza.
Il Castello di Proh, un incantevole maniero a pochi chilometri da Novara
Sebbene il Castello di Proh abbia il classico aspetto di un fortilizio medievale, non venne edificato per motivi strategici o difensivi, ma piuttosto come luogo di svago e divertimento per la corte degli Sforza, che nella zona possedevano già altri forti e rocche, adibiti a scopi militari.
Dopo essere passato attraverso diverse gestioni e proprietà, ed essere stato utilizzato anche come azienda agricola, dall’inizio del Novecento il Castello di Proh appartiene alla famiglia Marelli di Milano, che dalla metà del secolo scorso ha avviato poderosi interventi di recupero e risistemazione dell’edificio e delle sue pertinenze.
Nel 2020, gli attuali proprietari hanno concesso alla Fondazione UniversiCà di gestire il Castello di Proh in comodato d’uso gratuito, per terminare le ultime opere di ripristino, riaprirlo al pubblico e renderlo parte integrante dell’interessante progetto Cultural Park delle Colline Novaresi, il cui obiettivo è valorizzare e promuovere il territorio novarese in tutti i suoi aspetti storici, artistici e culturali.
I lavori di riqualificazione del sito sono ancora in corso, ma è possibile visitare l’area esterna del castello, partecipando a interessanti passeggiate in compagnia di una guida escursionistica esperta.