Villa della Regina: a Torino il Vigneto Reale della famiglia Savoia
La Villa della Regina appare come una costruzione seicentesca che si erge sullo sfondo suggestivo dell’intera città di Torino, situata in una posizione panoramica, collinare. A prima vista la villa è caratterizzata da un color crema dominante sulla facciata frontale e da un colore bianco protagonista invece delle scalinate sottostanti, ne risulta un affascinante contrasto architettonico in cui convivono una struttura curata e riverniciata e un circostante vissuto, dal sapore antico quanto attuale.
La Villa della Regina, capolavoro dell’architettura barocca, oltre ad essere stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, nel 1997, fa parte della cosiddetta “Corona delle delizie”, ovvero l’insieme delle residenze volute dai Savoia intorno a Palazzo Reale, domicilio ufficiale, adibite a distrazioni e svago.
La storia
Fu decisivo il volere di Maurizio di Savoia, figlio di Carlo Emanuele I, nel caso della Villa della Regina, il quale, a partire dal 1615, commissionò i lavori di restauro di un’ex vigna preesistente all’architetto Ascanio Vitozzi. Egli accolse tutte le richieste del suo committente, risultanti da spunti edili laziali (nello specifico il cardinale Maurizio di Savoia si era invaghito, durante la sua esperienza di guerra antecedente, di Villa Aldobrandini a Frascati) e nacque così una costruzione maestosa quanto affascinante, negli anni ribattezzata Villa della Regina in seguito al continuo passaggio di proprietà dalle mani di una duchessa all’altra, tutte consorti dei sovrani.
Dopo la morte di Maurizio di Savoia e i vari passaggi di testimone nelle mani più femminili della casata, la Villa divenne nel 1868 luogo di assistenza ed educazione per orfane di caduti di guerra, ma a distanza di un secolo circa quest’ultima si ritrovò ad essere ostaggio e rovina dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Il XX secolo si rivelò definitivo per l’originale bellezza della costruzione che, dopo un seguito di abbandono ed oblio, vide necessario un restauro.
Ecco spiegato il piacevole contrasto che appare oggi Villa della Regina.
Passeggiando a Villa della Regina e Villa genero. La nostra bellissima Torino
B. Berry (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
I giardini reali
La Villa della Regina, generosa nella sua abbondanza, apre le danze di una visita turistica su un ampio terrazzo ghiaiato, dal quale è possibile raggiungere, mediante una tipica scalinata seicentesca, il Grand Rondeau. Quest’ultimo si mostra culla ospitante di un’imponente vasca di 20 metri, caratterizzata da ben 10 sculture, di cui purtroppo la maggioranza acefale, a causa dei bombardamenti sopra citati, e un putto centrale cavalcante il dorso di un delfino.
Il giardino retrostante della Residenza, anch’esso contraddistinto da una suggestiva maestosità, risulta decisamente rigoglioso di vegetazione, la quale continua la sua naturale estensione verso la collina, ma anche contaminato da tre appendici architettoniche: il padiglione dei Solinghi, la Rotonda e il Belvedere settecentesco.
Il primo fu sede nel Seicento di incontri accademici organizzati dallo stesso Cardinal Maurizio; la Rotonda, situata al suo estremo opposto, risulta essere il punto di osservazione più strategico nei confronti del vigneto della tenuta; ed infine il Belvedere, centrale per la sua posizione, è sicuramente il luogo più panoramico ed emozionale dell’intera costruzione, esso regala ai suoi ospiti una stupenda cartolina torinese nonché un potere, un protagonismo e una città, tutto nelle loro mani.
Appena fuori porta, su per la collina, Villa della Regina. Incommentabili i vandali che hanno decapitato e mutilato molte statue della fontana.
F. Ferrari (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
La visita alla Villa della Regina di Torino
Considerata una delle realtà sabaude più apprezzabili sul territorio piemontese, una visita alla Villa della Regina risulta quasi necessaria. Quest’ultima comprende nello specifico 14 stanze visitabili. La prima tappa del percorso è il salone centrale, interamente affrescato, caratterizzato da due splendide balconate interne ed una doppia esposizione conferente un’accecante luminosità. Successivamente si incontra una camera del trucco così ribattezzata in relazione alla presenza del “trucco” ovvero il tavolo da gioco simile a quello da biliardo con relativa anticamera. Il percorso continua in un Gabinetto in stile orientale, una stanza ad uso privato contraddistinta da una boiserie con dipinti dal “gusto cinese”, e una libreria di cui entrambi gli allestimenti al momento sono stati trasferiti in altre sedi. Si prosegue poi verso l’ampia camera da letto del Re, direzionata verso Ponente, che unitamente alla relativa anticamera e Gabinetto privato formano un vero e proprio appartamento così come presentato nella visita. Stessi privilegi riservati anche per la Regina della casata avente a sua disposizione anch’essa un’anticamera, una camera e un gabinetto personali ugualmente direzionati. Gli ultimi ambienti percorribili della villa sono un’anticamera verso Levante, una tra le stanze più danneggiate dai tristi risvolti di guerra e dunque ad oggi la più ridecorata; un gabinetto detto delle Ventagline ospitante al momento ventagli di carta realizzati dagli studenti della scuola Italo Calvino in onore di miniature murali preesistenti; e infine un gabinetto cinese, un degno riassunto, tra i più eclettici previsti, di tutta la complessità e la raffinatezza degli ambienti della Villa.
La Vigna della Regina
La visita in Villa permette fin da subito di immergersi non solo negli interni della costruzione bensì anche nel suo circostante, grazie agli accoglienti giardini iniziali e al vigneto limitrofo introdotto e primeggiante all’ingresso stesso del percorso. Lo stand Balbiano, precursore dell’intera visita e appartenente all’omonima cantina proprietaria della Vigna della Regina, propone numerosi vini tipicamente piemontesi, di produzione propria, ma anche altre primizie quali: le Pastiglie Leone e i Chieresi al “vigna della regina”. Le prime citate sono frutto di una collaborazione con la storica azienda torinese Leone e sono aromatizzate al Freisa di Chieri DOC Superiore di produzione appunto della Vigna come anche i Chieresi, cioccolatini al burro, cacao e scaglie di marron glacé, tra l’altro contenenti un simpaticissimo augurio nelle vesti di un detto piemontese. Tutti souvenir a dir poco caratteristici, perfettamente coerenti con l’unicità del posto.
Un vissuto dal sapore moderno
Il contrasto di Villa della Regina continua, non solo più protagonista nella sua costruzione, ma anche nella sua presentazione. Grazie al progetto sviluppato dall’azienda Neosidea la Villa della Regina è stata raccontata attraverso un’app, disponibile su tutti i principali store e compatibile tendenzialmente con tutti i dispositivi. Una preziosa opportunità, più che una semplice applicazione, che permette anche ai visitatori ipovedenti di godere della suggestione e dell’empatia del luogo o a tutti di approfondire contenuti e curiosità su ogni singola stanza della Villa. Scaricare l’applicazione può essere un’ottima occasione di compagnia e formazione durante la visita o una decisiva e persuasiva scusa per prenotare iniziando ad assaggiare qualche doverosa informazione.
Villa della Regina: Come arrivare
- In aereo: aeroporto di Torino Caselle “Sandro Pertini”
- In treno: stazione di Torino Porta Nuova oppure Stazione di Torino Porta Susa
- In autobus/tram: linee 53, 56, 66 fermata Villa Regina Ovest
- In auto, da autostrada A21: uscita Corso Unità d’Italia – proseguire in direzione centro