
Crodo e la magia dei presepi sull’acqua
Se vi dico Crodo cosa vi viene in mente? Penso il Crodino e vi assicuro che prima di oggi era così anche per me.

Crodo (provincia Verbano-Cusio-Ossola)
Inoltre credo che ora siamo tutti entrati nel mood natalizio, io anche quindi Crodo e il Natale cos’hanno in comune? I presepi, ma essenzialmente sull’acqua!
Ora vi porto con me in un mondo curioso e affascinante.
Siete equipaggiati per il freddo e la neve?

Sì, lo siete, bene, allora partiamo da Crodo in valle Antigorio con una brava guida che ci accompagnerà per tre ore e mezza.
Raggiungiamo Cravegna e nevica, questo intensifica l’atmosfera natalizia.
Ci troviamo a 850 s.l.m. un tempo era comune a sé stante ora frazione di Crodo.
Un luogo bellissimo!
Tra l’altro è il paese d’origine della famiglia paterna di Papa Innocenzo IX.



















Iniziamo la passeggiata e raggiungiamo la chiesa di San Giulio risalente al 1200. L’edificio religioso è molto bello, ma la neve gli dona quel non so che in più peccato sia chiusa.
Continuiamo nel nostro cammino e incontriamo presepi di tipo diverso, ma tutti graziosi, tuttavia quelli realizzati negli antichi lavatoi sono stupendi.
Raggiungiamo il punto più alto del centro abitato e ammiriamo lo spettacolo delle case innevate con i comignoli che fumano, udiamo il “rumore del silenzio”, tutto è ovattato…
Ripartiamo per Viceno frazione di Crodo 895 s.l.m. ed ecco di nuovo case caratteristiche che si stagliano nel bianco, presepi e odore di legna arsa.
Giungiamo davanti alla seicentesca chiesa di San Rocco edificata durante l’epidemia della peste, purtroppo la possiamo ammirare solo esternamente.
Procediamo per l’ultima sosta: Mozzio frazione di Crodo a 826 s.l.m.
Una bella passeggiata ci fa scoprire altri presepi realizzati ognidove.
Terminiamo la nostra gita mattutina e ringrazio il sig. Mauro che oltre ad averci accompagnati ci ha fornito molte informazioni interessanti.
Abbiamo fame dopo queste camminate, per cui ci rifocilliamo e con la pancia piena seguiamo il consiglio della guida e ci dirigiamo a Baceno frazione di Crodo a 655 s.l.m. per visitare la chiesa monumentale di San Gaudenzio.
La prima cappella eretta in questo luogo risale al 900. Fu ampliata nel corso dei secoli fino al 1300, nel 1500 fu eretto il campanile e si continuò a modificare e implementare l’edificio sino al ‘700.
La facciata è romanica con un rosone gotico. L’ammiro nella sua semplicità e lei mi osserva con curiosità, la porta è aperta e pare dire: “Vieni, entra, non hai idea di cosa troverai al mio interno…”.
Non posso deluderla, mi avvicino e vengo inghiottita dell’oscurità.
Mio marito accende le luci e io resto senza parole.
Le tre navate sono interamente affrescate, è meravigliosa. Trascorro i 15 minuti di luce che mi sono concessi a scoprirla e fotografarla. Non mi rendo conto del tempo che passa e improvvisamente vengo riavvolta dell’oscurità, non importa, l’ho vista e mi è sufficiente. Sono felicissima di averla scoperta.
Sempre su consiglio del signor Mauro facciamo una capatina al consorzio Erba Böna. Non appena entriamo veniamo avvolti da un profumo di erbe indescrivibile. I soci di questo consorzio, quasi tutte donne, coltivano erbe biologiche che raccolgono e fanno essiccare realizzando tisane, liquori, caramelle, creme…
Un luogo dal quale è difficile uscire, ma dobbiamo tornare, facciamo ancora un passeggiata a Crodo, poi via verso casa.
Sono dispiaciuta, ma ho scoperto un’altra parte stupenda del nostro Piemonte.
Una testimonianza di Lorenza Faccioli, scrittrice torinese e iscritta a GITE FUORI PORTA IN PIEMONTE