Alessandria: il comune più esteso del Piemonte

Probabilmente non molti sanno che Alessandria è il comune più esteso del Piemonte con i suoi 203 chilometri quadrati di superficie, superando di gran lunga la stessa Torino che arriva ad appena 130 chilometri quadrati.

Si trova in una zona pianeggiante al centro del cosiddetto triangolo industriale, una zona fortemente industrializzata compresa tra Torino, Genova e Milano, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento fu la culla dell’industrializzazione del nostro Paese. Un punto d’interscambio strategico di grande importanza economica, ma anche culturale, storica e artistica sin dalle epoche più remote.

Oggi, Alessandria è una delle sedi dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, insieme a Vercelli e Novara, e si sta gradualmente trasformando in una città turistica, valorizzando le sue bellezze e il suo patrimonio culturale e industriale con l’apertura del Borsalino Museum e il recupero della Cittadella, una delle più grandiose opere di fortificazione del XVIII secolo.

Storia di una città nobile e gloriosa

I primi ad insediarsi sul territorio di Alessandria furono gli Statielli, una popolazione d’origine ligure, che ben prima dei Romani occupò l’area attualmente compresa tra le province di Alessandria, Savona, Asti e Cuneo.

Verso la fine del III secolo a.C., i Romani conquistarono buona parte della nostra Regione e la popolazione locale venne “romanizzata” e integrata nel territorio dell’Impero, ma con il dominio ostrogoto, l’area di Alessandria venne riorganizzata in “corti”, tra cui quella di Marengo, dove venne edificata la famosa Torre di Teodolinda, celebre regina dei Longobardi e d’Italia.

Nel 774 d.C. il controllo del territorio di Alessandria passò ai Franchi, i quali crearono il primo nucleo di Rovereto, che avrà un ruolo fondamentale nella fondazione della futura città di Alessandria, che verrà fondata da Papa Alessandro III nel 1168 per limitare le mire espansionistiche dei Marchesi del Monferrato e di Pavia, alleati di Federico Barbarossa.

Inizialmente, l’antica Civitas Nova venne popolata attirando gli abitanti delle zone circostanti, che qui potevano trovare protezione, grazie alla fortificazione edificata con i fondi provenienti dal Comune di Genova. La città divenne poi un feudo papale e il toponimo venne trasformato in Alessandria per legittimare la sua appartenenza allo Stato Pontificio.

Questo atto, decisamente provocatorio, indusse l’Imperatore a scendere in Italia e ad assediare Alessandria, che però riuscì a resistere a lungo, finché l’imperatore non dovette rinunciare all’assedio e negoziare la pace con i comuni della Lega Lombarda. Le trattative però fallirono e i dissidi sfociarono nella Battaglia di Legnano, che segnò la sconfitta definitiva di Federico Barbarossa, che volle cambiare il nome della città in Cesarea.

Alessandria passò quindi nella mani dei Marchesi del Monferrato, ma la popolazione mal sopportava il loro controllo e ben presto si ribellò, alleandosi con le vicine Vercelli e Asti. Un’alleanza caratterizzata da continue dispute e da deboli accordi, in cui si insinuarono gli Angiò, che ne approfittarono per conquistare tutti i territori a sud del Tanaro e creare la Contea di Piemonte.

Quando anche gli Angiò vennero sconfitti della Battaglia di Alessandria, la città venne inclusa del Ducato di Milano, guidato da Gian Galeazzo Visconti, il quale si fece nominare signore di Alessandria e mantenne il titolo fino alla sua morte.

Nel 1447, la dinastia dei Visconti si estinse e venne proclamata la repubblica ambrosiana. Da quel momento, Alessandria rimase stabilmente sotto il governo milanese, anche dopo che Milano diventò provincia spagnola. La città perse così la sua autonomia, che l’aveva caratterizzata sin dalla sua fondazione, ma il periodo di stabilità le consentì di svilupparsi e diventare un importante punto di riferimento per i commerci che transitavano tra Genova e la Lombardia.

Nei primi anni del Settecento, Alessandria fu coinvolta nella guerra di successione spagnola e occupata dal Principe Eugenio di Savoia, appartenente al ramo cadetto dei Carignano. Al termine del conflitto, la città venne annessa al Ducato di Savoia e dotata di fortificazioni a pianta stellare, che furono edificate in corrispondenza del borgo di Bergoglio.

La Cittadella riuscì a resistere a diversi attacchi, ma non a quelli dell’esercito napoleonico, che venne cacciato dai soldati russi solo nel 1799. Con la seconda campagna d’Italia, il governo sabaudo perse il suo potere e la città di Alessandria entrò a far parte del territorio francese, diventando capoluogo del Dipartimento di Marengo.

Napoleone rinnovò profondamente l’assetto urbanistico di Alessandria, ampliando e fortificando ulteriormente la Cittadella e abbattendo l’antica cattedrale gotica per costruirne una nuova in stile neoclassico.

Solo dopo il Trattato di Parigi del 1814 Alessandria tornò ad essere governata dai Savoia, i quali si trovarono a dover far fronte ai moti insurrezionalisti risorgimentali, capeggiati da Santorre di Santa Rosa, il quale riuscì ad occupare la Cittadella e a issare per la prima volta il tricolore.

In ogni caso, l’insurrezione fallì e da quel momento iniziò il decadimento della Cittadella, le cui mura di cinta vennero abbattute tra i primi del Novecento e gli anni Sessanta.

Nel 1847, Alessandria venne inglobata nel Regno di Sardegna e, successivamente, nel Regno d’Italia e ciò le permise di crescere economicamente, diventando il fulcro dell’industrializzazione e dei commerci della nostra regione.

In questo periodo nacquero alcune delle più importanti aziende italiane, tra cui la Paglieri, la Gandini e, soprattutto, la Borsalino, che divenne leader mondiale nella produzione di cappelli in feltro, ma i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale inflissero pesanti perdite e la distruzione di importanti edifici, tra cui un’antica sinagoga.

Il boom economico portò nuovo benessere in città, nonostante la presenza di gruppi estremisti come le Brigate Rosse, che organizzarono il famoso rapimento dell’imprenditore Gancia. Inoltre, nel 1994 la città venne parzialmente distrutta da una terribile alluvione del fiume Tanaro con conseguenze gravi sulla vita delle persone.

In questi ultimi anni, Alessandria ha ritrovato un certo benessere e sta nuovamente rifiorendo e ritrovando il suo ruolo nell’economia e nella storia della nostra regione, ma soprattutto ha riscoperto il suo patrimonio artistico e culturale che la contraddistingue come città unica nel suo genere e nel 2016 ha ricevuto il Premio europeo per le città accessibili, che viene conferito alle città che si sono distinte per “l’impegno nel rendere l’ambiente urbano accessibile per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro capacità o età”.

Cosa vedere ad Alessandria?

Il centro storico di Alessandria è caratterizzato da grandi piazze, viali e vie spaziose, creati durante il periodo napoleonico, demolendo antichi edifici, come la cattedrale di San Pietro del XII secolo che sorgeva al posto dell’attuale Piazza della Libertà e i cui resti sono stati rinvenuti nel 2000 per poi essere totalmente ricoperti dopo essere stati studiati e catalogati.

La Cittadella di Alessandria

Uno dei luoghi che non deve mai mancare durante una visita ad Alessandria è sicuramente la Cittadella. La sua enorme fortificazione, una delle più grandi d’Europa, è stata protagonista di tantissimi eventi storici, a partire dalla sua fondazione fino agli anni più recenti.

Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, la Cittadella è al centro di alcuni progetti di recupero e restauro ed è visitabile gratuitamente e anche su prenotazione. Il complesso, tutelato dal FAI, custodisce un’importante mostra permanente di divise militari ed è uno straordinario esempio di architettura difensiva, davvero unica al mondo.

? Erica Boffano (dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte) 

Il Mosaico del Palazzo delle Poste in Piazza della Libertà

Realizzato nel 1941 dall’artista Severini, questo grande mosaico è una delle più importanti attrattive turistiche della città.

Lo stile eclettico mescola simboli in pieno stile fascista con dettagli architettonici medievali, ma creando un insieme molto armonioso e interessante dal punto di vista artistico.

Il Mosaico del Palazzo delle Poste in Piazza della Libertà

Realizzato nel 1941 dall’artista Severini, questo grande mosaico è una delle più importanti attrattive turistiche della città.

Lo stile eclettico mescola simboli in pieno stile fascista con dettagli architettonici medievali, ma creando un insieme molto armonioso e interessante dal punto di vista artistico.

Ponte Meier

Si tratta di una struttura molto suggestiva, una delle poche in Italia ad opera dell’architetto Richard Meier. Venne realizzato in sostituzione del precedente ponte napoleonico e garantisce il collegamento tra il centro cittadino e la Cittadella. Si può percorrere sia in auto sia a piedi ed è consigliato soprattutto al tramonto, quando si può godere di una vista spettacolare su tutta la città.

Borsalino Museum

Se si vuole davvero fare un viaggio nella storia del cappello e della creatività italiana, non si può non visitare questo bellissimo museo, dedicato a un’eccellenza del Made in Italy, riconosciuta in tutto il mondo.

Si possono ammirare cappelli di straordinaria fattura che hanno fatto innamorare dello stile italiano tantissimi personaggi della politica, dello sport e dello spettacolo internazionale, a partire da Gabriele D’Annunzio a Winston Churcill fino a Johnny Depp e Pharrell Williams.

AcdB – Museo Alessandria Città delle Biciclette

Gli appassionati di ciclismo non possono assolutamente perdere questo interessante museo, che racconta la storia delle biciclette, a partire dal primo velocipede giunto in Italia nel 1867.

Inserito in una rete museale che comprende altre esposizioni in varie parti della provincia di Alessandria, questo museo è un vero viaggio nella storia del ciclismo e di un territorio che ha dato i natali a grandissimi campioni, come Fausto Coppi e Costante Girardengo, ma anche a uomini importanti per la storia di questo sport, tra cui Eliso Rivera, cofondatore de La Gazzetta dello Sport” e Giovanni Maino, che intuì l’importanza di creare una squadra-corse per la promozione dello sport e del territorio.

? Ester Smorta (dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte) 

Il Duomo di Alessandria

Come in tutte le città, il Duomo è il punto di riferimento della vita religiosa di Alessandria. La sua struttura è molto particolare e sicuramente non si può non notare il suo campanile, ritenuto uno dei più alti d’Italia.

? Massimiliano Magister Romagnoli (dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte) 

Il Complesso del Battistero di San Pietro in Consavia, databile dal XII al XIV secolo, è un’oasi di pace e di arte all’interno del centro storico di Asti.

Massimiliano Romagnoli (dal gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)

Cosa fare ad Alessandria?

Oltre a visitare il bellissimo centro storico, ad Alessandria non mancano di certo le cose da fare.

Innanzitutto, non bisogna dimenticare che Alessandria è uno dei centri più importanti del Monferrato, dove si producono alcuni dei vini piemontesi più preziosi e rinomati, per cui vale sempre la pena fermarsi in una cantina o un’enoteca per degustare queste meraviglie per il palato o godersi un buon aperitivo a base di prodotti tipici locali.

Una passeggiata nel centro cittadino è il modo migliore per apprezzare le bellezze della città o fare qualche acquisto enogastronomico e quando arriva la sera ci si può davvero sbizzarrire tra locali e divertimento in una delle città più dinamiche e attive del Nord Italia.

Vivi ad Alessandria o hai appena passato una bella giornata tra le vie di questa città? Raccontaci la tua esperienza, le tue emozioni e le piccole e grandi curiosità che hai scoperto. La nostra community ha bisogno del tuo contributo per continuare a crescere e diventare sempre più interessante e coinvolgente! Se non l’hai già fatto, iscriviti subito al gruppo Facebook di Gite Fuori Porta in Piemonte o a uno dei nostri canali social!

Caratteristiche

  • Interesse storico, artistico e culturale
  • Itinerari a piedi
Piazza della Libertá 1 -15121 Alessandria