Mombaldone uno dei borghi più belli d’Italia
La sua bellezza, la sua rarità e le sue tradizioni hanno fatto sì che Mombaldone guadagnasse un posto fra i Borghi più belli d’Italia. Inoltre il Comune è stato anche inserito tra i Borghi Sostenibili del Piemonte per un turismo più sostenibile.
Scopriamo tutto quello che serve sapere per una stupenda gita fuori porta in Piemonte a Mombaldone uno dei borghi più belli d’Italia
Immerso nei calanchi della Valle del Bormida, Mombaldone si trova a 156 m sul livello del mare in una zona, il cui paesaggio è caratterizzato da scorci mozzafiato.
Mons Baldus è il significato del suo nome, che deriva dal latino e attesta la presenza dei Romani sul suo territorio, popolo a cui si deve il primo insediamento.
Mombaldone il borgo medioevale
Attualmente il Comune di Mombaldone si suddivide in un borgo ottocentesco e in un borgo medievale ancora cinto dalle antiche mura originarie, il quale è sorto sul nucleo romano.
Sprovvisto di vistosi monumenti, il borgo medievale è però ben conservato ed è caratterizzato dalle abitazioni di quell’epoca che sono riconoscibili perché realizzate in arenaria, in pietra di Langa e in pietra serena.
Mombaldone dal punto di vista urbanistico è molto semplice, in quanto è predisposto su uno schema lineare ed è presente un’unica via maestra che attraversa tutto il borgo, ricco di residenze medievali, ma anche rinascimentali che sono state modificate nel corso dei secoli.
Inoltre, l’abitato è rafforzato verso la valle da mura difensive.
Mombaldone, bellissimo borgo nella Langa astigiana
V. Vitrotti (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
Cosa visitare a Mombaldone
Si accede a questo semplice ma suggestivo borgo, attraverso la Porta d’Ingresso originaria ad arco acuto, di grande impatto visivo e che appare come un solido scudo in difesa del posto.
L’epicentro del borgo coincide con Piazza Umberto I in cui convergono i maggiori edifici rilevanti.
Il primo di questi è l’Oratorio di S. Fabiano e S. Sebastiano costruito per la prima volta nella seconda metà del Settecento sulla base del disegno di Pietro Barozzi e sottoposto a una restaurazione negli anni “90.
L’Oratorio è costituito da una sala ampia e sobria dove attualmente si tengono mostre, riunioni e manifestazioni culturali. Il secondo è la Chiesa di San Nicola, la cui pianta è a forma di esagono, costruita nel 1790 sul fossato del castello.
T. Saviantoni (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
In questa chiesa sono conservate alcune preziose tele del Seicento e un organo di dimensioni importanti, realizzato dai fratelli Collino di Torino nel 1885.
Percorrendo la strada principale e attraversando la piazza, si giunge verso la parte più elevata del borgo. Qui si trova il Castello, oggi in sfortunatamente in rovina, del XIII secolo che è stato parzialmente demolito nel primo Seicento. Al centro del Castello fu edificata una torre quadrata, purtroppo anche questa quasi completamente distrutta dal tempo e dall’usura.
Dalla strada principale partono molti vicoli strettissimi e le leggende locali affermano che siano in comunicazione con misteriosi e oscuri passaggi segreti.
In particolare, uno di questi corridoi passa per la Portiola e per il Palazzo della Fortezza e arriva fino al fiume. Il suo percorso era strategico perché permetteva di giungere rapidamente in caso di emergenza improvvisa agli abbeveratoi dove c’erano i cavalli.
Mombaldone(At) Paesino jncantevole
L. Torrielli (Dal Gruppo Facebook Gite fuori porta in Piemonte)
La appena citata Portiola è un antro sorretto da volte in pietra che collega la strada maestra alla ripida discesa al fondo della valle. Il Palazzo della Fortezza, detto anche solo Fortezza, è posto fra la Portiola e le mura del Castello. Oggi la Fortezza è sede di un ristorante famoso, con arredamento settecentesco, gestito dai discendenti dei marchesi Del Carretto, i signori di Mombaldone fino al Duecento.
Non c’è un periodo preciso in cui visitare il borgo, perché ogni stagione valorizza i suoi colori e i suoi angoli di storia.
Potrete godere di momenti unici passeggiando per Mombaldone, facendo escursioni in mountain bike o trekking, ma anche andando in canoa sul fiume Bormida.
Chi è alla ricerca di emozioni a contatto con la natura, può addentrarsi nei boschi considerando che la Langa, specialmente in autunno, prende vita grazie ai profumi, agli odori e ai colori accesi.
Prodotti tipici della Langa astigiana
Essendo un borgo contadino, in cui si allevano ovini che si cibano di piante aromatiche, Mombaldone è celebre per la sua produzione di latte dal gusto particolare e per i suoi formaggi pregiati, tra cui la Robiola di Capra di Roccaverano e il Brus dal sapore piccante.
La cucina locale è costituita da prodotti tipici della Langa Astigiana, infatti si possono gustare tartufi, nocciole, funghi e vini DOC del posto – Barbera del Monferrato, Dolcetto, Cortese dell’Alto Monferrato, Moscato, Barbera d’Asti – e tra i piatti tipici i turisti potranno apprezzare i tajarin fatti in casa, i secondi a base di carne di capretto, salami locali e le frittelle di Mombaldone.
Eventi e sagre a Mombaldone
Proprio alle gustose frittelle è dedicata la sagra di fine maggio. I mombaldonesi conservano gelosamente la ricetta delle frittelle che nascono come piatto povero per la facilità nel reperire gli ingredienti che le compongono.
Un altro evento importante è l’ultimo sabato e domenica di agosto con la Rievocazione Storica della battaglia di Mombaldone la Historia Montis Baudonis: gli abitanti si trasformano indossando costumi per rivivere alcuni episodi storici come il processo dell’Inquisizione alle streghe di Spigno del 1631 o il passaggio delle truppe di Napoleone del 1799.
Infine, l’8 settembre gli abitanti scendono per le strade del borgo per celebrare la festa patronale. La Festa della Madonna del Tovetto e la Feria Española sono di tradizione antica; dopo la messa e la processione con la Madonna portata in spalla fino alla chiesa del Tovetto, si partecipa alla cena spagnola a base di paella e sangria, per ricordare la battaglia contro gli spagnoli che spararono dei colpi di cannone per colpire il castello, ma non riuscirono nella loro impresa e gli abitanti riconoscenti murarono due palle di cannone nella chiesa del Tovetto.